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giovedì 22 dicembre 2011
Auguri di Buone Feste 2011
venerdì 7 ottobre 2011
Lucio Ranucci - "Vestigia di memorie" - Gall. d'arte Studio 10
Comunicato Stampa
LUCIO RANUCCI
LUCIO RANUCCI
"Vestigia di memorie"
domenica 9 ottobre 2011 ore 17,00 - 19,30
presso la Chiesa di Santa Maria Annunciata di San Martino dall'Argine (MN)
La Galleria d'arte moderna "Studio 10" è lieta di invitarVi alla presentazione della
mostra personale dell'artista
Presentazione critica di Enzo Dall'Ara
Se l'espressione artistica è creazione ed estensione di un messaggio, la pittura di Lucio Ranucci, encomiabile decano e maestro ammirato in orizzonti nazionali ed internazionali, effonde la più sottile e profonda vibrazione dell'animo umano, impressa sull'eloquenza di una figurazione moderna ed intensa. L'eletta figura femminile, protagonista saldamente interiorizzata di numerosi dipinti, viene osservata ed ascoltata dall'autore in ogni istante di sollecitazione interiore, dall'abbandono della sorpresa, dalla riflessione alla voluttà. Essa non preclude, comunque, la scena pittorica ad altre mirabili realtà tematiche, quali il duro lavoro dei pescatori, le necessarie occupazioni domestiche, le pregnanti atmosfere del mercato, ma anche gli intervalli dedicati allo svago, agli incontri d'amore, alle relazioni sociali. Dal poliedro espressivo dell'autore emergono anche temi ispirati all'anima degli oggetti, ossia alle intime suggestioni della "natura morta". Eppure i dipinti aleggiano prevalentemente di una verità esistenziale che ricerca e scopre nella donna l'essenza assoluta della quotidiana realtà e del valore terreno e spirituale del vivere. Non v'è dubbio che l'artista, nel suo lungo iter espressivo, abbia configurato un diario personale in cui ha segnato le tappe di un percorso di vita reale, elevato all'emblema universale. Il transito al moderno-contemporaneo segue di pari passo il passaggio dal reale al "metareale" senza accusare iati o discordanze, evidenziando, anzi, una rara coerenza stilistica ed iconografica, propria degli autori di elevato spessore narrativo ed interpretativo.
Inaugurazione domenica 9 ottobre 2011 ore 17.00
San Martino dall’Argine (Mn), Chiesa di Santa Maria Annunciata
Lucio Ranucci "Vestigia di memorie"
Catalogo in mostra
Presentazione critica a cura di Renzo Dall'Ara
Presentazione critica a cura di Renzo Dall'Ara
Apertura sino al 6 novembre 2011.
Orari:
giovedì e sabato dalle ore 16.00 alle ore 19.30;
domenica e festivi dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30,
Organizzazione:
Galleria d’arte moderna STUDIO 10, via Garibaldi, 1 San Martino dall’Argine (Mn)
venerdì 1 luglio 2011
ENZO SICILIANO - SUMIRAGO (VA)
SALA CONSIGLIARE DEL COMUNE DI SUMIRAGO (VA)
2 – 24 LUGLIO 2011
ENZO SICILIANO, INCISIONI, DISEGNO e PITTURA
Opere dell’artista e carte di amici e colleghi.
Paz, Papetti, Togo, Valdet... e altri ancora!
COMUNICATO STAMPA
Enzo Siciliano si racconta attraverso i fogli realizzati in una vita di intensa dedizione all’arte. Un abile artigiano che ha usato il torchio a mano per molti anni dedicandosi con successo alle varie tecniche di incisione a cui ha sempre affiancato il disegno e la pittura.
Un Artista che ha avuto l’opportunità di crescere e far maturare le sue abilità tecniche negli studi dei “grandi milanesi” del secondo dopoguerra. La zona mitica (e mitizzata) dell’Accademia di Brera - oggi stravolta dalla modernità – era negli anni Sessanta e Settanta il fulcro del fermento artistico contemporaneo: luogo di sperimentazione visiva, di ingegno intellettivo; luogo di cultura e di perdizione.
Dai caffè centrali, sedi di incontri quotidiani tra pittori, scultori e poeti (Piero Manzoni, Eugenio Montale…) agli atelier di Corso Garibaldi.
Enzo Siciliano ha vissuto fino al 1976 nel quartiere di Brera assorbendo gli impulsi creativi e vitali che ha poi riportato nei suoi lavori, scegliendo un linguaggio personale e toccante.
In mostra numerose opere di Enzo Siciliano: ritratti di cantautori, letterati, poeti, uomini di cultura, gente comune. Esposte anche incisioni e grafiche dei maestri che ha avuto il piacere di incontrare, conoscere, frequentare e collezionare. Tra loro: Luca e Roberto Crippa, Gianni Dova, Piero Manzoni, Julio Paz, Alessandro Papetti, Valdet.
INAUGURAZIONE SABATO 2 LUGLIO DALLE ORE 18
CONVERSAZIONE CON ENZO SICILIANO
Segue rinfresco
INCONTRO CON L'ARTISTA DOMENICA 10 LUGLIO DALLE ORE 11
CONVERSAZIONE CON ENZO SICILIANO SUGLI ANNI DI BRERA.
IL FERVORE ARTISTICO E LETTERARIO DI MILANO NEL SECONDO DOPOGUERRA, L'AMICO PIERO MANZONI E IL QUARTIERE DI CORSO GARIBALDI.
a cura di Laura Orlandi
BIOGRAFIA
Enzo Siciliano nasce a Milano nel 1942, frequenta il Liceo Artistico di Brera quindi la facoltà di architettura. Già nel 1960 inizia l’attività espositiva poi ha una parentesi lavorativa come grafico e designer. Riprende la pittura nel 1970 e dal 1972 inizia una serie di presenze in mostre e manifestazioni in Italia e all’estero, da Milano a Modena, Verona, Varese, Parigi e Lugano. La grafica prevale sulla pittura dal 1985 quando inizia a collaborare con vari editori in Francia, Italia e Svizzera. Le sue opere grafiche sono pubblicate su libri di poesia, enciclopedie…
Dal 1976 l’artista ha lasciato Milano e la zona di Brera. Attualmente vive a Caidate (VA).
ENZO SICILIANO
INCISIONI, DISEGNO e PITTURA
DAL 2 AL 24 LUGLIO 2011
Sala Consigliare del Comune di Sumirago (VA)
Via San Lorenzo, 21 di fronte alla Chiesa Parrocchiale
ORARI: Lun. - merc. - giov. 9.30/13.00
sab. 9.30-13.00/15.00-18.30
dom. 9.30-12.30/15.00-18.30
Per informazioni rivolgersi alla Biblioteca di Sumirago (VA) – Sig.ra Nicoletta Martarello
biblioteca@comune.sumirago.va.it
tel. 0331905256
Comunicazione e stampa: Emanuela Rindi - info@rindiart.it
LA MOSTRA è REALIZZATA GRAZIE AL PREZIOSO CONTRIBUTO DELLA BIBLIOTECA DI SUMIRAGO E DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE.
SI RINGRAZIA PER LA FATTIVA COLLABORAZIONE
domenica 22 maggio 2011
Dino Villani - Museo della galleria del premio di Suzzara
MUSEO DELLA GALLERIA DEL PREMIO SUZZARA
DINO VILLANI
Xilografie
dal 22 Maggio al 30 Giugno 2011
Luogo: Museo della Galleria del Premio Suzzara
Indirizzo: Via Don Bosco, 2/a - Suzzara (MN),
tel. 0376.535593
Mostra a cura di: Arianna Sartori
Presentazione di: Prof. Gilberto Cavicchioli
Inaugurazione: Domanica 22 maggio, ore 10.30
Catalogo: Centro Studi Sartori per la Grafica, Mantova
La mostra, promossa dal Centro Studi Sartori per la Grafica di Mantova e dalla Xiloteca Sartori di Mantova e patrocinaca dal Comune di Suzzara, propone, a poco più di vent’anni dalla scomparsa, una cinquantina di xilografie realizzate da Dino Villani (1898 - 1989) a partire dagli anni Trenta, dedicate al fiume Po e alla vita contadina e paesana della Bassa Padana. Sono opere poco conosciute, ma che a loro tempo avevano avuto riconoscimenti autorevoli da parte della critica più accorta che si occupava di incisione contemporanea (Luigi Servolini, Cesare Ratta) e che furono tenute a battesimo, per la loro prima e parziale edizione nel 1945, da Cesare Zavattini.
La mostra Ë accompagnata dal volume “Dino Villani. L’opera xilografica” edito dal Centro Studi Sartori per la Grafica di Mantova con testi di Mariella Milan, Luca Pietro Nicoletti e Maria Gabriella Savoia.
Il nome di Villani, abitualmente, riporta alla memoria la sua più nota attività di pubblicitario e di promotore culturale: basti ricordare, fra le sue numerosissime e geniali iniziative, l’ideazione del concorso di Miss Italia, del Premio Notte di Natale e del Premio di pittura “L’arte e il lavoro” di Suzzara (MN). Accanto a questo, però, Villani ha sempre coltivato la xilografia, dedicando una cura amorevole al racconto della civiltà dei campi della sua terra natale, di cui offre una meditata testimonianza poetica.
La mostra, che propone una nutrita selezione di opere di proprietà della Raccolta delle Stampe di Adalberto Sartori, consente di tornare a porre attenzione su questo lato meno noto del lavoro di Villani, ricordando come egli sia stato una voce significativa, a cavallo fra gli anni Venti e gli anni Cinquanta, nel dibattito sulla xilografia italiana moderna.
…DINO VILLANI…
Nel 2004 gli eredi di Dino Villani, donavano ufficialmente l’intero corpo delle matrici xilografiche e calcografiche che erano ancora in loro possesso ad Adalberto Sartori; affidavano a lui, la conservazione e la valorizzazione dell’importante e consistente opera grafica e, con la donazione, affidavano al Centro Studi Sartori un compito impegnativo e pieno di incognite; Adalberto, Arianna, ed io eravamo felici della grande fiducia dimostrataci, persuasi del nostro serio e costante impegno per confermare quelle che erano state le premesse alla Donazione.
Il nostro interesse per l’incisione antica e moderna, nato gi‡ trentacinque anni fa con la creazione della “Mostra del Libro e della Stampa Antichi”, organizzata per la prima volta in Italia ed ancora esistente, Ë continuato con il lungo lavoro che stiamo portando avanti da più di vent’anni quando abbiamo fondato il nostro mensile d’arte ARCHIVIO.
Da allora abbiamo compilato schede biografiche dedicate ai migliori incisori italiani; edito una “Agenda Sartori Per-Inciso”; collaborato alla fondazione del Museo della Grafica del Comune di Ostiglia; ideato la collana “Incisori italiani contemporanei”, che oggi comprende circa venti monografie dedicate agli incisori contemporanei; la collana “Temi incisi” che raccoglie incisioni di autori diversi legati tutte da un unico tema; collaborato con diversi Comuni (Tenno, Montichiari, Cassina de Pecchi, Sommacampagna, Ostiglia, Mantova, Quistello, Sant Agostino) allestendo mostre di grafica, oppure come prestatori di opere.
Importanti sono state la ricerca, la raccolta e la catalogazione di tutta l’opera incisa di Antonio Carbonati, attivo nella prima metà del secolo scorso, e curata la relativa mostra presso il Palazzo della Ragione di Mantova; scritto ed edito il primo volume di “Incisori moderni e contemporanei” e, grazie alla personale Raccolta delle Stampe di Adalberto Sartori siamo stati in grado di dedicare cicli di mostre all’Impresa dei Mille in “Garibaldi nelle due Sicilie”, ai “Trionfi di Sigismondo”, al Rubens, ad Adamo Scultori con l’opera “Pitture dipinte nella volta della Cappella Sistina nel Vaticano e, per la nuova collana “Album e cartelle”, all’“Eneide illustrata da Bartolomeo Pinelli” con la realizzazione di un volume dedicato al Pinelli e della relativa mostra presso la Ex Chiesa Madonna della Vittoria.
Questo Ë il quarto appuntamento espositivo dedicato alla grafica di Villani, realizzato a cura del Centro Studi Sartori, infatti in occasione del centenario della nascita, nel 2008, abbiamo allestito una prima mostra personale presso il Mulino Dugnani di Cassina de Pecchi, affiancata da un catalogo con riprodotte tutte le opere esposte; quindi un nuovo appuntamento con una mostra a Mantova presso la sede della Banca Fideuram e nel 2010 alla Fondazione Corrente di Milano.
L’impegno preso ci portava alla decisione di eseguire le tirature di tutte le centonovantanove matrici di Villani entrate in nostro possesso; per prima cosa si è provveduto al recupero con prudenti puliture dei rami e degli zinchi. Le relative tirature sono state fissate da tre ad un massimo di dieci esemplari per ogni matrice; mentre per le xilografie le tirature effettuate sono state di venticinque copie per ogni singola matrice. Per i legni più rovinati a causa del tempo, alcuni sono solcati da spaccature, altri hanno subito l’opera dei tarli, altri si sono “imbarcati”, per tutti questi si è provveduto ad una tiratura di soli cinque esemplari ciascuno, a scopo di pura documentazione.
Per la certificazione abbiamo punzonato a secco ogni singolo foglio, utilizzando il nostro simbolo (un piccolo scudo con il Leone rampante su una S), quindi a titolarle ed a numerarle.
Oggi, tutte le 126 matrici xilografiche (142 immagini) e le 73 calcografie tra acqueforti su rame e puntesecche su zinco sono state tirate, punzonate, titolate e numerate.
Dino Villani, pubblicista per antonomasia, inventore in Italia della comunicazione intergrata, precursore del marketing contemporaneo, autore di volumi, creatore delle più rinomate manifestazioni pubblicitarie, (il simbolo M per la nota industria dolciaria Motta, la Colomba Pasquale, la Festa di San Valentino, la Mille lire per un sorriso, poi diventata Miss Italia, il Piatto del Buon Ricordo, ecc.) e nel mondo dell’arte, curatore di mostre, pittore e incisore egli stesso (inserito dal Ratta, nel 1929, tra gli xilografi italiani), critico d’arte di fama nazionale, creatore del famoso Premio Suzzara, queste e altre iniziative lo evidenziano come uno straordinario personaggio eclettico, unico nel suo genere.
Villani, incisore, con il passare degli anni acquisisce uno stile personale, caratterizzato da un segno fortemente chiaroscurale, capace di raggiungere livelli di vera poesia.
Le sue incisioni, xilografie o acqueforti che siano, lo vedono raffigurare prevalentemente l’infinito paesaggio della pianura padana, la campagna, le piazze, i paesi, le borgate, colti nelle atmosfere delle varie stagioni dell’anno, il Po, con i suoi ponti di barche, i mulini, le golene, e le impressionanti e spaventose piene; le raffigurazioni degli antichi mestieri, quelli dove l’uomo operava in prima persona, solo con la propria fatica, in quello stretto rapporto con la natura e con il mondo animale, i fedeli buoi, il cane addormentato, che rendevano la vita molto faticosa, sì, ma dolcissima, sincera ed autentica, di una bellezza struggente, fatta di sudore e di rapporti veri.
Guardare le tavole di Villani, oggi, Ë come guardare e riscoprire il nostro passato, infatti, tutti siamo legati alla terra, abbiamo avuto un nonno, uno zio che lavorava la terra o viveva in campagna e, se in noi possono suscitare affettuosi ricordi d’infanzia, per i giovani si pongono quali fonti di conoscenza straordinari: come ci si vestiva? il vecchio tabarro! Ma che cosa Ë un tabarro, quanti sono i ragazzi che lo conoscono? E i ponti di barche, oggi vere rarità; ricordo che da bambina, abitavo a Sermide dove il Po è molto largo, c’era un ponte di barche, per accedervi bisognava pagare il pedaggio (una lira le biciclette), i carri trainati dai buoi, le motociclette, le automobili ed i camion (i più grandi d’allora erano come i nostri attuali autocarri), dovevano percorrerlo a bassissima velocità; durante la percorrenza, le assi che poggiavano sui barconi di cemento, stridevano fortemente, il rumore provocato che rimbombava nell’acqua era molto forte, ma su tutte le cose e le persone regnava un pesante silenzio perchè si era sul Po, e il Po faceva sentire il suo potere, la sua forza e incuteva sempre timore.
I mulini sul Po, dove si producevano le farine, funzionavano per mezzo delle poderose pale di legno che giravano, grazie alla forte corrente dell’acqua e mettevano a loro volta in funzione gli ingranaggi della macina; in verit‡ io non ne ho mai visti, li conosco perchè li ho visti nel 1971, alla televisione, nel famoso sceneggiato televisivo con la regia di Sandro Bolchi con Valeria Moriconi, Ottavia Piccolo e Raul Grassilli, quale adattamento al famoso romanzo di Riccardo Bacchelli, che già Alberto Lattuada, aveva diretto nel film girato nel 1949.
Ed ancora gli interni delle stalle, illuminate dalle fioche luci di piccole lanterne a petrolio, dove i nostri nonni trascorrevano parte della loro vita, sia durante l’estate per le cure che giornalmente attendevano alle poche bestie in loro possesso, ed anche e soprattutto d’inverno quando il calore della stalla riuniva quanti lavoravano nelle corti, per scaldarsi, per stare insieme e raccontare..., allora noi bambini ascoltavamo incantati, bevevamo un po’ di latte appena munto, cosÏ buono, tiepido, dolce. Ricordi d’infanzia...
Altre incisioni eseguite a puntasecca, più intime, per lo più dedicate agli affetti famigliari, il figlio Stelio, la madre, Berta, trovano nei segni morbidi, sicuri, che accompagnavano la silhouette della figura in una soluzione ottimale.
Il linguaggio dell’acquaforte non è particolarmente approfondito, i segni hanno spesso lo stesso peso, trasferiti sulla lastra con un’unica morsura; le incisioni sono affascinanti per i soggetti riportati più che per la tecnica incisoria, che trova in Villani un potente interprete. Curiosa la sua ricerca di un simbolo che potesse completare la firma posta sulle matrici: la sigla del nome con il cognome viene affiancata a volte dalla raffigurazione di un paio di pantaloni con un fallo uscente, oppure uno scudetto a forma di vanga V. che contiene la D., altre volte frasi o date precise, come se Villani avesse avuto in animo di comunicare il proprio stato d’animo.
Maria Gabriella Savoia
mercoledì 11 maggio 2011
FRITZ BAUMGARTNER - ASTRAZIONI. AL MA.CA. DI ACRI
COMUNICATO STAMPA
FRITZ BAUMGARTNER. L’ASTRAZIONE
Il ritorno di un austriaco
Il ritorno di un austriaco
A partire da sabato 25 giugno 2011, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) ospiterà una mostra antologica dedicata al grande pittore austriaco Fritz Baumgartner (1929-2006), maestro del segno e del colore che, nel corso della sua carriera artistica, ha saputo sapientemente fondere la lezione espressionista a una sempre più urgente esigenza d’astrazione, dando vita a una collezione di dipinti, disegni e vetrate contraddistinti da una mirabile sapienza grafica ed una sferzante energia.
La mostra – la più ampia rassegna di opere dell’artista austriaco mai fatta in Italia – sarà composta di oltre cinquanta dipinti e tredici disegni che spaziano dai primi anni ’50, quando ancora frequentava l’Accademia delle Arti Figurative di Monaco di Baviera, sotto la guida di Oskar Kokoshka, fino alle ultime opere realizzate a pochi mesi dalla morte.
La mostra – la più ampia rassegna di opere dell’artista austriaco mai fatta in Italia – sarà composta di oltre cinquanta dipinti e tredici disegni che spaziano dai primi anni ’50, quando ancora frequentava l’Accademia delle Arti Figurative di Monaco di Baviera, sotto la guida di Oskar Kokoshka, fino alle ultime opere realizzate a pochi mesi dalla morte.
«Artista inquieto e poliedrico – ha scritto di lui il gallerista torinese Arturo Bottello, a cui si deve la proposta e la diffusione della sua opera in Italia – , senza alcun dubbio uno dei più in-teressanti disegnatori e grafici contemporanei, uomo colto, dotato di un senso totale dell’esistenza, un’intelligenza vitale e partecipazioni non comuni con un modo di pensare, ve-dere, segnare l’essenza della vita che si dilata anche fra la gente.»
Proprio l’essenza della vita è ciò che traspare maggiormente dalle sue opere, vere e proprie epifanie mondane, rappresentazioni sempre più fatte di un’astrazione singolare e personale dell’esistenza umana in tutte le sue sfaccettature, dai momenti più ironici e leggeri a quelli più profondi, tragici e appassionati. Non mancano i riferimenti mitici e biblici, trattati con intelligenza e sincera sensibilità culturale e spirituale, e nemmeno le celebrazioni della sensualità e della carnalità; una vasta gamma di temi che si rifrange nella poliedricità espressiva testimoniata da oltre cinquant’anni di costante ricerca e rinnovamento del proprio linguaggio pittorico.
FRITZ BAUMGARTNER, L’ASTRAZIONE
Il ritorno di un austriaco
Luogo: MACA – Museo Arte Contemporanea Acri, Piazza G. Falcone, 1 – 87041 Acri (Cs)
Curatori: Boris Brollo
Vernissage: 25 giugno 2011, ore 18:00
Periodo: dal 25 giugno al 2 ottobre 2011
Orario: dal martedì alla domenica, 9-13 e 16-20; lunedì chiuso
info: Museo tel. 0984953309; Ufficio stampa tel. 0119422568,
maca@museovigliaturo.it, www.museovigliaturo.it
giovedì 5 maggio 2011
OTTORINO DE LUCCHI - GALLERIA D'ARTE STUDIO 10
Comunicato Stampa
OTTORINO DE LUCCHI
OTTORINO DE LUCCHI
"Il sottile fascino del quotidiano"
Il giorno 08 maggio 2011 ore 17,00
presso la Chiesa di Santa Maria Annunciata di San Martino dall'Argine (MN)
La Galleria d'arte moderna "Studio 10" è lieta di invitarVi alla presentazione della
mostra personale dell'artista
Presentazione critica di Giuliano Pisani
Nel panorama dell’arte contemporanea, un artista che dipinge soggetti inanimati, fiori, frutta, ortaggi, con un’attenzione maniacale al dettaglio, all’atmosfera, ai giochi di luce e di colore, sembra appartenere a un passato lontano, fuori moda e fuori gusto. Come se componesse poesia in terzine dantesche o in ottave ariostesche. Non è uno sperimentatore, non è nemmeno un provocatore. Magari è bravo, ma che cosa può comunicarci, oggi, un figurativo? Proviamo a rovesciare questo luogo comune e semplicemente non vero. Partiamo da una premessa: siamo sicuri che un’opera figurativa del passato si possa cogliere con maggiore facilità di un quadro astratto? Senza un’adeguata preparazione culturale se ne coglie al massimo il riflesso esterno. Ciò vale per la Gioconda come per la Cappella degli Scrovegni, per la Tempesta di Giorgione come per il san Gerolamo di Antonello da Messina. Calma dunque. E ragioniamo. La ricerca di Ottorino De Lucchi muove da un’osservazione rispettosa di quella che un tempo si chiamava la natura delle cose. Delle cose, appunto. E pare dire a noi tutti che abbiamo perso l’abitudine di guardare e considerare le piccole cose di ogni giorno, che non sappiamo più coglierne le peculiarità, che abbiamo perduto la capacità di stupirci di fronte alla perfezione di una mela o di una melagrana. Bastasse questo, ci avrebbe già comunicato molto, avrebbe stimolato in noi una fertile riflessione.
La natura parlava in passato con diversi linguaggi, quello realistico e quello simbolico. Un frutto non si esauriva nel suo sapore o nella sua forma, ma rappresentava l’opera creatrice di Dio ed era portatore di più significati, palesi e riposti, realistici e simbolici. L’allegoria della Caritas dipinta da Giotto nella Cappella degli Scrovegni ne è un esempio perfetto. La donna regge nella destra un canestro con spighe di grano, boccioli di rose, melagrane aperte e chiuse, fiori di melagrana, una castagna con il riccio, una noce. Una meravigliosa natura morta, hanno detto molti critici. Senza accorgersi, o capire, che per la tradizione cristiana sono tutti simboli della passione e morte di Gesù: la spiga di grano evoca l’eucarestia (con la sua farina si forma la particola, l’ostia sacra della Comunione), la rosa richiama le spine della corona posta sul capo di Cristo; la melagrana rappresenta la Chiesa, che sotto la stessa fede riunisce popoli profondamente diversi per cultura e tradizione (i chicchi separati eppure uniti), mentre il taglio rosso della melagrana aperta rappresenta il sangue di Cristo, il suo Amore misericordioso. La castagna avvolta dal riccio simboleggia il frutto della passione, la virtù nascosta circondata dalle spine che non riescono a intaccarne la dolcezza (le vie misteriose della Provvidenza divina che si attua, come nel caso di Cristo, attraverso le sofferenze e l’effimera vittoria della morte), mentre la noce rappresenta il frutto dell’albero da cui è tratto il legno della croce. L’uomo d’oggi ha perduto la dimensione del sacro, non sente di vivere immerso in una storia che viene da lontano, in un universo dove tutto ha un ruolo e un senso, dove anche lui è parte di questo tutto. La sacralità delle cose è estranea alla mentalità corrente. Si è più portati a credere alla magia o un soprannaturale effimero. L’aggettivo magico ha preso il sopravvento su sacro. ma ha perso anche la dimensione della bellezza. Eppure esiste e si vede un ordine perfetto, un kosmos, che è ordine, universo e bellezza insieme. La bellezza è ordine e vita, e non l’effimero riscontro che appaga i sensi, “E fea quell’isole feconde col suo primo sorriso”, dice Foscolo di Venere, dea della bellezza, che con la sua luce affolla di vita le isole dell’Egeo. La bellezza non è solo una questione di forme, colori ed equilibri compositivi. C’è una bellezza intrinseca nelle cose, anche in quelle esteticamente non codificate. Un pezzo di pane può non essere bello in sé, non rientrare in qualche canone estetico, ma può diventare bello per i suoi valori simbolici, laici o religiosi. L’obiettivo concettuale di Ottorino De Lucchi, la cifra della sua vocazione è proporre cose e oggetti comuni da un punto di vista artistico, per rendere apprezzabile ed esteticamente godibile ciò che appare comune e persino insignificante. Propone i suoi soggetti decontestualizzati da un qualsiasi ambiente, colti in sé, puri al punto che con loro c’è solo un fondo nero. C’è una religiosità nella cura riservata a queste umili creature, un’emozione che arriva fino a noi se andiamo al di là delle cose e cogliamo il messaggio che l’artista ci vuol dare.
Inaugurazione domenica 8 maggio 2011 ore 17.00
San Martino dall’Argine (Mn), Chiesa di Santa Maria Annunciata
Ottorino de Lucchi "Il sottile fascino del quotidiano"
Sarà presente l'artista.
Presentazione critica a cura di Giuliano Pisani. Catalogo in mostra
Presentazione critica a cura di Giuliano Pisani. Catalogo in mostra
Apertura sino al 30 maggio 2011.
Orari:
dal giovedì al sabato dalle ore 16.00 alle ore 19.30;
domenica e festivi dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30,
il venerdi sera dalle 21.00 alle 23.00 in occasione del mercatino.
Organizzazione:
Galleria d’arte moderna STUDIO 10, via Garibaldi, 1 San Martino dall’Argine (Mn)
Info: tel: 0376-919360, cel: 339-2069027, mailto:galleriastudio10@tele2.it
giovedì 21 aprile 2011
domenica 10 aprile 2011
Expo internazionale di arti visive - Montegrotto Terme (PD)
IN OCCASIONE DELLA IMPORTANTE MANIFESTAZIONE CITTADINA DELLA FESTA DEI FIORI
QUEEN_ART_STUDIO DI PADOVA
ORGANIZZA ED INVITA A:
Expo Internazionale di Arti Visive
'DELL'AMORE E DI ALTRI DEMONI'
OMAGGIO A GABRIEL GARCIA MARQUEZ
Expo Internazionale di Arti Visive: Pittura,Scultura,Grafica Fotografia
CENTRO CONGRESSI-PALAZZO DEL TURISMO-MONTEGROTTO TERME (PD)
8-15 MAGGIO 2011
Eventi correlati,spettacoli,performance.rappresentazioni ogni sera nel Teatro della stessa sede espositiva
Gli Artisti
Sono invitati ad esporre Artisti di fama nazionale e internazionale
La selezione avverrà tramite valutazione di curatori d’arte professionisti appartenenti all’Associazione Queen_Art_Studio,ma anche da critici d’arte esterni chiamati a giudicare valide le Opere degli artisti invitati a partecipare.
Discipline ammesse:
Pittura ,Scultura,Fotografia,Grafica
Partecipanti
Possono partecipare artisti professionisti maggiorenni di qualsiasi nazionalità (residenti e non-residenti in Italia)per le seguenti categorie: pittura, scultura, grafica, fotografia con un Opera per ogni partecipante.
MARIA TERESA PERULLI, ENZO DENTE, MAURO MALAFRONTE, ENNIO MONTARIELLO, VINCENZO REA, THOMAS FERRONATO, BENEDETTO CIOCIOLA, ANTONIO DE SIATI, CARLA BATTAGLIA, LILLIANA COMES, FEDERICA VEGGIATO, , ARDUINA SANTI, MAURO LACQUA, DAVIDE TIRELLI, NICOLA SORIANI, FRANCESCO DABERDAKU, MARIA LETIZIA PAIOLO, FRANCESCO GIRALDI, CARMINE ANTONUCCI, MARTINA CODISPOTI, ENRICA BERTAZZO, MARIANELA SALAZAR, CARLA RIGATO, VIRGINAI MILICI-VIRGY, PIERANGELA BILOTTA, IMMA VISCONTE, FABIOLA MURRI, HELENA GATH, PATRIZIA DA RE, MAURO ALICE, ANTONELLA IURILLI DUHAMEL, ODILIA LIUZZI, DONATO FUSCO, LUCIANO BUOSI, DIEGO DIEGOLANDI, SAMANTA LAI, ALESSANDRO BONFORTI, MONICA MARTINS, ELENA CLARA, ANNA BLOISE, ALEKSANDER LLESHI, GERARDO LAFRATTA, MANUELA BRONDIN, GIANFRANCO AMODEO, MARIABLU SCARINGELLA, LUNO, FRANCESCO MESTRIA, GIOVANNI TARLAO, CAROLEO ENZO, LORIS GERVASONI, SILVIA BOLDRINI, NICOLETTA PACCAGNELLA, MARCO MONTERISO
Il Tema dell'Expo
Il tema sarà dunque quello dell’Amore, ma amore inteso come demone ,e demone come amore nelle viscere dell'esorcismo e della più profonda umanità, ispirandosi alla lussureggiante favola d'altri tempi di G. Garcia Marquez,dove è cangiante il rispolvero delle paure primordiali tra sentimenti avversi all'ombra di belzebù; bello e magistrale. La passione senza confini.
La parola passione proviene dal latino passio, a sua volta derivato dal verbo ‘pati ‘che significava sopportare, patire. In realtà, in latino classico passio voleva dire solo turbamento dell’animo
La parola passione è stata usata fin dagli inizi della nostra letteratura, da autori come Dante e Iacopone da Todi.Nella cultura medievale il significato principale di passione è quello di sofferenza del corpo, tormento fisico, e poi esteso a qualsiasi dolore.
La passione è quindi un’emozione tanto violenta da dominare la volontà di chi la prova.
Chiamiamo infatti passioni i sentimenti incontrollabili come l’amore, l’odio o la gelosia, che spingono chi li prova ad azioni definitive, senza ritorno.
Passione può significare l’amore sensuale, anche violento, e indicare la persona che è oggetto di quell’amore. E’ passione il trasporto totale per un’idea o un’opinione: la passione politica, ad esempio, è l’attaccamento alla propria idea, visto sia in positivo, come impegno, appunto, appassionato, sia in negativo, come mancanza di quel distacco critico che permette di avere una visione chiara dei problemi e delle opinioni altrui.
SUL SITO INDICATO SOTTO: REGOLAMENTO E MODULO DI ISCRIZIONE DA INVIARE COMPILATO E COMPLETO DI FOTO DELL'OPERA IL PRIMA POSSIBILE all'email queenartstudiopadova@gmail.com
EVENTO VISIBILE AI LINK:
http://expogarciamarquez.blogspot.com/
http://www.equilibriarte.org/eventscal/5329
http://www.facebook.com/event.php?eid=156786887709248
Ass. Culturale Artistica ‘Queen_Art_Studio’ C.C,F.92214360288
Padova 35124 tel 3346447738
Email: queenartstudiopadova@gmail.com
Art Director
Maria Grazia Todaro
mercoledì 6 aprile 2011
Patrizio Mugnaini - collettiva Firenze e dintorni
Equilibri fiorentini |
FIRENZE E DINTORNI - I TESORI
Con la primavera si apre una bella stagione di eventi per l’associazione culturale “La Rosa d’Oro dell’Arte”, primo fra tutti la mostra dal titolo “Firenze e dintorni - i tesori”, che avrà luogo nei locali della Galleria ”Via Larga”, resi disponibili dalla Provincia di Firenze, offrendo,così,la possibilità agli artisti di mostrare le loro opere al colto pubblico fiorentino.
Pittori, scultori, fotografi e poeti si sono cimentati in questo impegno con la passione e la curiosità di chi intraprende un viaggio,talvolta a ritroso nel tempo, ri-visitando luoghi e personaggi del passato storico-culturale della città e del suo territorio,oppure soffermandosi nel presente,traendo ispirazione da ciò che dà lustro e fa ancora bella questa città,o proiettandosi audacemente in un futuro immaginario, suggerendo, talvolta,con visioni onirico-surreali qualcosa che sussiste nel regno del possibile.
Il fascino di questa mostra sta anche nel fatto che le tecniche usate per la realizzazione delle opere sono funzionali al moto dell’anima che spinge ogni artista a stabilire un dialogo con lo spettatore, attraverso la ri-elaborazione della realtà per tradurla in un’opera spesso di notevole impatto visivo. Il trigono artista-spettatore con al vertice il soggetto,in questo caso “Firenze e dintorni - i tesori” esercita coinvolgimento e partecipazione emotiva per chiunque volga lo sguardo ad una città unica al mondo e all’incantevole bellezza della sua provincia, non priva, peraltro, di straordinari risvolti culturali.
Lucetta Risaliti
Pittori, scultori, fotografi e poeti si sono cimentati in questo impegno con la passione e la curiosità di chi intraprende un viaggio,talvolta a ritroso nel tempo, ri-visitando luoghi e personaggi del passato storico-culturale della città e del suo territorio,oppure soffermandosi nel presente,traendo ispirazione da ciò che dà lustro e fa ancora bella questa città,o proiettandosi audacemente in un futuro immaginario, suggerendo, talvolta,con visioni onirico-surreali qualcosa che sussiste nel regno del possibile.
Il fascino di questa mostra sta anche nel fatto che le tecniche usate per la realizzazione delle opere sono funzionali al moto dell’anima che spinge ogni artista a stabilire un dialogo con lo spettatore, attraverso la ri-elaborazione della realtà per tradurla in un’opera spesso di notevole impatto visivo. Il trigono artista-spettatore con al vertice il soggetto,in questo caso “Firenze e dintorni - i tesori” esercita coinvolgimento e partecipazione emotiva per chiunque volga lo sguardo ad una città unica al mondo e all’incantevole bellezza della sua provincia, non priva, peraltro, di straordinari risvolti culturali.
Lucetta Risaliti
COLLETTIVA di
PITTORI, SCULTORI, FOTOGRAFI, POETI ...
Lunedì 11 Aprile 2011
inaugurazione alle ore 17,00
Galleria VIA LARGA - Via Martelli 5 - Firenze
Dal 12 al 19 Aprile 2011 Orario:
Dal Lunedi al Venerdi mattina 9 -13 pomeriggio 15 -18
Sabato e Domenica 15 -18
Dal 1 al 31 Maggio 2011
la mostra sarà trasferita nei locali della
Galleria “La Rosa d’Oro dell’Arte”
Orario: Dal Lunedi al Venerdi dalle 15,30 -18,30
Via Ghibellina, 92 r - Firenze
Partecipano
PITTORI
Annaluce Abbatecola
Vittorio Abrami
Renata Belluomini
Stefano Benelli
Laura Casini
Silvia Cesarini
Caterina Chieffo
Anna Crisci
Paola Crisci
Mara Faggioli
Alessandro Fusillo
Anna Di Gennaro
Paolo Giomi
Francesca Giglioli
Pia Lachi
Emanuele Li Pira
Adriana Lopreiato
Vincenzo Madeo
Alyosha Marino
Maris
Cristina Moretti
Patrizio Mugnaini
Dania Niccolai
Barbara Passerotti
Lucia Petroni
Lucetta Risaliti
Miriam Tacchi
Gabriella Tatini
Annaluce Abbatecola
Vittorio Abrami
Renata Belluomini
Stefano Benelli
Laura Casini
Silvia Cesarini
Caterina Chieffo
Anna Crisci
Paola Crisci
Mara Faggioli
Alessandro Fusillo
Anna Di Gennaro
Paolo Giomi
Francesca Giglioli
Pia Lachi
Emanuele Li Pira
Adriana Lopreiato
Vincenzo Madeo
Alyosha Marino
Maris
Cristina Moretti
Patrizio Mugnaini
Dania Niccolai
Barbara Passerotti
Lucia Petroni
Lucetta Risaliti
Miriam Tacchi
Gabriella Tatini
SCULTORI
Laura Casini
Letterio Gagliardi
Giuseppe Manuelli
Laura Casini
Letterio Gagliardi
Giuseppe Manuelli
FOTOGRAFI
Maximiliano Cesarini
Alessio Mancini
Rose Ann Parisian
Massimiliano Puccini
POETI
Mara Faggioli
Rita Pini
Antonio Sabatino
Patrizia Tofani
Mara Faggioli
Rita Pini
Antonio Sabatino
Patrizia Tofani
Presenta la mostra il critico d’arte
Prof. Vittorio Abrami
e la Dott.sa Rita Pini
Prof. Vittorio Abrami
e la Dott.sa Rita Pini
Pubbliche relazioni
a cura di Laura di Marco
a cura di Laura di Marco
Servizio televisivo a cura
del Dott. Fabrizio Borghini
di Toscana TV
del Dott. Fabrizio Borghini
di Toscana TV
La direzione ringrazia la
Provincia di Firenze per il patrocinio
e Giuseppe Pinzauti
per la sua Preziosa collaborazione
Provincia di Firenze per il patrocinio
e Giuseppe Pinzauti
per la sua Preziosa collaborazione
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