Il chiarismo, termine coniato da Leonardo Borgese nel 1935, è un movimento pittorico dell'area milanese ispirato dall'architetto Edoardo Persico, redattore di "Casabella" e "Domus", critico d'arte e di architettura di idee anticonservatrici. Il movimento nasce con l'intento di creare nuove linee architettoniche e pittoriche in opposizione al neoclassicismo del novecento, Viene successivamente codificata nel 1936 da Guido Piovene per rappresentare la pittura di un gruppo di artisti operanti a Milano negli ultimi anni venti e i primi anni trenta. (Angelo Del Bon, Francesco De Rocchi, Cristoforo De Amicis, Umberto Lilloni, Adriano Spilimbergo, Renato Vernizzi, Goliardo Padova, Oreste Marini e altri).
I pittori chiaristi mirano tendenzialmente alla riconquista di una scioltezza di tratto di ispirazione post-impressionista e cromie libere dalle terre della tavolozza sironiana, lavoravano a una pittura dai colori chiari e dal segno leggero e intriso di luce, che oltrepassa il chiaroscuro del Novecento in nome di un colore carico di sentimento e di inquietudine. La loro è un'arte neo-romantica che subentra a quella neo-classica del decennio precedente. Eliminato il chiaroscuro accademico, veniva recuperata, con il lavoro all´aperto, una tipica trasparenza e leggerezza della tavolozza, in un anelito di riscoperta dei valori luministici propri all´arte dei primitivi lombardi.
Il Chiarismo ritrovava e rinnovava la pittura di paesaggio e di fiori; rendeva il ritratto immediato sottraendolo a forzature simboliche; proponeva spontaneità in composizioni soltanto apparentemente schematiche ma invero aggiornate sulla lezione delle avanguardie.

Gli influssi rintracciabili nel Chiarismo non sono solo quelli dell'impressionismo francese e della scuola di Parigi, ma anche della grande pittura italiana del '300 e '400, del primitivismo di Rousseau e dell'opera di alcuni pittori italiani particolarmente cari a Persico, come Rosai, Martini e Birolli.
Fra i temi prediletti del Chiarismo si trovano i paesaggi e la natura in generale, ed il ritratto, che perde ogni aulicità ottocentesca per divenire immediato e naturale, privo di significati simbolici. Umberto Lilloni, personalità leader del gruppo, Francesco De Rocchi, Adriano di Spilimbergo, Angelo Del Bon e Cristofaro De Amicis sono i nomi più noti degli aderenti a questo movimento, che recupera la matrice lombarda di una pittura limpida e genuina, sostanzialmente figurativa, con tocchi intimisti e semplicità di linguaggio.

Ai loro esordi i Chiaristi esposero alla galleria Bardi, quindi alla Galleria del Milione di Virginio Ghiringhelli, subentrata negli spazi di Bardi e all´Annunciata lungo il corso degli anni ´40.